

Basta perdere ordini, impara come abbattere il costo pezzo!
Qual è la vera differenza tra produrre tanto e guadagnare bene?
Questa è solo una delle domande “scomode” che Danilo Maver, Responsabile Marketing di Porta Solutions, ha rivolto a Maurizio Porta, CEO dell’azienda e ideatore del Metodo Scientifico per la scelta di un Centro di Lavoro.
In questa intervista – diretta, concreta e senza filtri – scopriamo cosa c’è davvero dietro il successo del PORTACENTER e perché oggi parlare di costo pezzo, produzione flessibile e dati oggettivi è diventato indispensabile per ogni imprenditore del settore manifatturiero.
Maurizio racconta l’evoluzione di Porta Solutions da costruttore di macchine a partner strategico per la produzione, e condivide un pensiero che scuote le certezze del nostro settore:
La vera innovazione non è fare più pezzi. È fare solo quelli che servono, senza sprechi, con Metodo.
Se cerchi ispirazione concreta per affrontare con lucidità le prossime sfide produttive, questa è una lettura che non puoi perdere.
Danilo M. : Buongiorno Maurizio, oggi non sarà la solita chiacchierata “aziendale”.
Ho deciso di provare a craccare il tuo pensiero come farebbe un hacker: esplorare i tuoi ragionamenti, entrare nel tuo modo di vedere il business e trovare le chiavi di accesso che ti hanno permesso di trasformare Porta Solutions.
Quindi ti avviso: alcune domande potrebbero essere scomode.
Maurizio P. : Perfetto Danilo, è giusto che sia così.
Se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo farci anche le domande scomode.
Sono pronto, iniziamo.
Danilo M. : La prima è semplice ma diretta: perché un imprenditore oggi dovrebbe ascoltare proprio te? Cosa hai visto di più o di diverso che gli altri faticano a vedere?
Maurizio P. : Fin da ragazzo ho osservato i clienti di mio padre: avevano macchine super produttive, linee transfer che facevano migliaia di pezzi all’ora.
Eppure, la lamentela era sempre la stessa: “Facciamo tanta produzione, ma fatichiamo a produrre margini”.
Questa contraddizione mi ha colpito: perché si produce tanto e si guadagna poco?
Da lì ho capito che il vero tema non era la quantità, ma la gestione del processo e del costo pezzo.
Quello che faccio oggi è aiutare le aziende a generare meno sprechi e più margini, con metodo, non con belle parole.
Danilo M. : Ok, quindi arriviamo al costo pezzo.
Perché lo consideri la metrica più sottovalutata e, allo stesso tempo, la più importante?
Maurizio P. : Perché è scomoda.
Il costo pezzo ti mette davanti alla verità nuda e cruda: quanto ti costa davvero quello che fai.
Molti preferiscono ragionare in termini di fatturato o pezzi prodotti, perché sono numeri che “fanno bella figura”.
Ma il margine — il vero margine — lo misuri solo con il costo pezzo.
Per me non è una semplice formula: è la chiave per gestire un’azienda in modo sano e profittevole.
Danilo M. : Tutti nel nostro settore parlano di “produzione flessibile”.
Però ho la sensazione che pochi sappiano davvero cosa significhi. Per te cosa vuol significa?
Maurizio P. : Produzione flessibile non vuol dire fare tutto per tutti.
Vuol dire essere in grado di produrre solo quello che serve, al momento giusto, al costo giusto.
È un concetto che parte dal processo, non dalla macchina.
Il PORTACENTER è nato per risolvere proprio questo: dare flessibilità senza compromettere la competitività sui costi.
È una questione di metodo e di mentalità, prima ancora che di tecnologia.
Danilo M. : Facciamo un altro passaggio. Porta Solutions nasce come Porta Transfer. Quando hai capito che dovevi andare oltre il “prodotto” e cambiare rotta?
Maurizio P. : È successo quando mi sono reso conto che i clienti non venivano più a comprare “una macchina”. Venivano con un problema da risolvere: margini che non si facevano, tempi di consegna troppo lunghi, poca reattività.
A quel punto la domanda era chiara: vogliamo essere un semplice fornitore di macchine o un partner strategico che offre soluzioni concrete?
E così siamo diventati Porta Solutions.
La macchina è solo un mezzo. La vera soluzione è il metodo con cui la usi.
Danilo M. : Questa domanda sarà ancora più “hacker”.
Parliamo della resistenza al cambiamento: come si sblocca una mentalità aziendale bloccata?
Maurizio P. : Con i numeri.
La resistenza al cambiamento si vince solo con dati oggettivi.
Quando mostri a un imprenditore quanto gli costa ogni giorno non cambiare, la percezione diventa realtà.
Per questo, nel nostro Metodo, mettiamo sempre sul tavolo numeri concreti: tempo ciclo, setup, costo pezzo.
Non sono opinioni, sono fatti. E i fatti convincono e vincono.
Danilo M. : Ultima domanda, la più diretta: che cosa vuoi lasciare in eredità al settore manifatturiero?
Maurizio P. : Voglio lasciare un modo diverso di pensare.
Un’imprenditoria che non rincorre numeri vuoti della produzione fine a sé stessa, ma che si concentra sul guadagnare bene, producendo in modo intelligente.
La vera innovazione non è fare più pezzi. È fare solo quelli che servono, senza sprechi, con Metodo.
Le macchine sono strumenti. La differenza la fa il modello di business e la cultura del dato.
Questa è l’eredità che voglio lasciare.
Danilo M. : Maurizio, oggi abbiamo fatto un bel lavoro di hacking mentale.
Credo che molte persone, dopo questa chiacchierata, vedranno il nostro settore con occhi diversi.
Grazie!
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